LE ERE DEL PIANETA TERRA – LEMURIA, ATLANTIDE E TUTTE LE ALTRE

di Nicola Zegrini

atlantideSono sempre stato affascinato dal mito di Atlantide, dal fatto che una civiltà estremamente evoluta, forse più della nostra attuale, fosse scomparsa in fondo al mare, lasciando della sua grandezza solo uno sbiadito ricordo, oltre ad alcune affascinanti e misteriose vestigia sparse in ogni angolo del mondo. Infatti mi è sempre piaciuto immaginare che opere misteriose come le piramidi d’Egitto, Stonhenge in Inghilterra o il sito di Baalbek in Libano, solo per fare alcuni esempi, fossero state fatte usando conoscenze ignote per la nostra civiltà del ventunesimo secolo e quindi, probabilmente, da popolazioni od entità estremamente evolute dal punto di vista tecnologico, al punto da riuscire a muovere un monolite di oltre mille tonnellate come quelli che si trovano nel sito suddetto di Baalbek, sempre per fare un esempio. 

Non mi riferisco solamente al medio oriente o all’Europa: si può discutere delle pietre inca del Perù, incastrate tra di loro come se fossero fatte di pongo; della strana struttura sottomarina scoperta sotto il mare al largo delle coste del Giappone o di strutture simili a piramidi trovate in ogni parte del globo, dal sud America alla Cina, dall’Indonesia alla Bosnia. Come possiamo discutere di strane tecnologie, troppo evolute, per l’epoca alla quale vengono fatte risalire e qui di esempi ce ne sono troppi per cui valga la pena di dilungarsi, vengono chiamati “oggetti fuori dal tempo”, per sottolineare il fatto che non avrebbero dovuto esistere, secondo la storia ufficiale, all’epoca in cui vengono fatti risalire. Il mondo è pieno di opere che rimandano a civiltà misteriose di cui non si ha memoria, per questo sono sempre stato tendente a credere che la civiltà di Atlantide, semmai fosse esistita, non fosse localizzata in una zona geografica definita ma fosse una civiltà come la definiremmo oggi globalizzata, con alcune zone più evolute di altre, ma comunque con ampi scambi culturali e commerciali tra le varie località sperse per l’intero globo. In questa prospettiva, il continente perduto di Atlantide, che il filosofo greco Platone narra si trovasse oltre le colonne di Ercole, quindi in pieno oceano atlantico, non sarebbe stato altro che una delle zone più avanzate di quella che sarebbe stata comunque una civiltà globale.  

Quello che non sono mai riuscito a digerire sono i tentativi di molti studiosi di ubicare tale civiltà nel mediterraneo come in qualche zona  tuttora conosciuta dell’Europa o dell America orientale. Nella mia idea il continente scomparso doveva avere dimensioni ragguardevoli: una civiltà altamente evoluta e piena di ricchezze, come pare ravvisarsi dagli scritti di Platone fosse Atlantide, non poteva essere sorta in una piccola isoletta o cose del genere: una grande civiltà ha bisogno di menti per progredire e materie prime per costruire o prosperare. Per questo il “continente scomparso” come lo chiamava Platone, che era stato il primo a parlarne, doveva essere appunto un continente e tale prosperità ed evoluzione doveva, per forza, aver contagiato ogni terra emersa di quello che era il pianeta terra in epoca remota.

In questa prospettiva mi ha affascinato da subito la visione della filosofa ucraina Helena Petrovna Blavatsky, la creatrice della Teosofia, che nella sua “Dottrina segreta”, facendo riferimento ad un presunto manoscritto trovato in Tibet che, sostiene, avesse avuto la fortuna di leggere, parla delle varie ere che avrebbe attraversato il pianeta Terra prima di giungere all’attuale. In questa prospettiva, come vedremo, Atlantide, con la sua razza, gli atlantidei, come tutte le età che l’hanno preceduta, è appunto un era sorta dalle rovine della precedente e distrutta dai cataclismi che hanno preceduto la nascita dell’età attuale quella di Europa che è dominata dalla razza Ariana. Da questo punto di vista, la storia del pianeta terra è molto simile a quella narrata dai Maya nel Popul Vuh dove la civiltà attuale è solo una delle varie che si sono susseguite nel corso della storia, alternandosi via via, con  grandi cataclismi. Importante sottolineare a questo punto è il fatto che moltissime popolazioni in ogni parte del mondo hanno, nei loro miti, la storia di una inondazione che avrebbe distrutto una civiltà precedente: un esempio è il diluvio universale presente nella bibbia. Il seguente passo della bibbia, Genesi 6:1-8 sembra riferirsi proprio alla fine di una di quelle ere che precedettero l’attuale, forse di Atlantide:

“Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e furono loro nate delle figlie,  avvenne che i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte.  Il SIGNORE disse: «Lo Spirito mio non contenderà per sempre con l’uomo poiché, nel suo traviamento, egli non è che carne; i suoi giorni dureranno quindi centoventi anni».  In quel tempo c’erano sulla terra i giganti, e ci furono anche in seguito, quando i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini, ed ebbero da loro dei figli. Questi sono gli uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi. Il SIGNORE vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo. Il SIGNORE si pentì d’aver fatto l’uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo.  E il SIGNORE disse: «Io sterminerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato: dall’uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi pento di averli fatti».  Ma Noè trovò grazia agli occhi del SIGNORE.”

Gli scritti della Blavatsky ebbero un seguito enorme durante la prima metà del ventesimo secolo; anche Hitler e i suoi seguaci pare ne fossero incantati. Da questi scritti infatti, molto probabilmente, ebbe origine la loro ossessione per la razza Ariana.

Quello che segue è un lungo estratto dal mio nuovo libro “Progetto Rinascita – la più grande storia di sempre che parla proprio della storia delle età della terra per come appare nell’opera nella “Dottrina segreta”. Progetto rinascita vuole essere un ponte tra varie conoscenze ancestrali, in particolare i vangeli gnostici, Teosofia e scritti orientali come i Veda. Nell’estratto si parla di Sofia che, secondo gli gnostici, farebbe parte della schiera degli Eoni, la prima emanazione dell’Uno, i creatori dei mondi materiali come il nostro e degli Arconti, entità maligne che, da sempre, mettono i bastoni tra le ruote degli abitanti del pianeta. Come appare nell’estratto, nell’epoca attuale, dovremo trovarci pressappoco alla metà della quinta era, ovvero l’epoca del risveglio, quella che in Progetto Rinascita chiamo “Grande transizione”.

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La vita su Sofia si svolge e si svolgerà in sette ere. All’epoca della storia che stiamo narrando, ci troviamo nel mezzo della quinta, quattro quindi ne sono passate e altre due dovranno arrivare, prima di arrivare all’abbraccio tra la condizione divina e la dimensione materiale. Cominciamo con lo spiegare la prima era. 

All’alba dei tempi, il mondo di sotto era ben diverso da quello che è al tempo di questa storia. La materia, una delle più importanti sperimentazioni di Sofia, non era ancora qualcosa di pienamente stabile e il mondo era quindi qualcosa di fluido, e inconsistente, soggetto a cambiamenti senza fine. Era uno scenario totalmente incostante come, allo stesso modo, i primi embrioni degli umani erano qualcosa di non pienamente formato. La scommessa era quella di riuscire ad inserire qualunque anima volesse intraprendere un’avventura nella dimensione materiale in un corpo, anch’esso fatto di materia ma, durante la prima era, questo non era evidentemente ancora possibile; troppo rozzi i primi corpi per riuscire a contenere stabilmente un anima. Dovemmo quindi accontentarci di fare esperienza del mondo materiale senza un guscio che ci contenesse e quindi in qualità di pura essenza come siamo qui nel Pleroma. Chiamiamo questa era la Polare.

Venne allora la seconda era, quella denominata Iperborea, durante questo periodo la materia cominciava a fatica ad acquistare la sua consistenza ma il globo di sostanza che si stava formando aveva bisogno di trovare il proprio assetto, per questo gli stravolgimenti erano all’ordine del giorno e solo un continente era in grado di ospitare i primi esseri biologici i quali, durante l’Iperborea, erano molto semplici, si nutrivano ancora esclusivamente dell’energia della stella compagnia di Sofia e avevano organi interni del tutto rudimentali. Questi esseri contenevano in sé due sessualità, la maschile e la femminile e, per riprodursi, un essere doveva scindersi in due parti, come avviene, durante l’era attuale, con le vostre cellule. Ancora non fummo in grado, in quanto anime, allora, di penetrare e diventare una cosa unica con quei corpi, ma avevamo un rapporto di mutua assistenza che, a tratti, poteva rientrare nella definizione di idilliaco con quelle rudimentali forme di vita: noi, con l’aiuto di Sofia e di altri esseri, gli fornivamo tutto quello di cui avessero bisogno e loro ci aiutavano a comprendere cosa significasse vivere nella dimensione materiale. Ancora però non bastava, l’essere umano doveva farne di strada e, come sempre avviene tra un era e l’altra, Sofia, con l’aiuto degli Eoni a lei più fedeli, produsse una lunga serie di catastrofi per liberarsi degli esseri venuti ad esistenza durante questa epoca: questa volta fu la terra a rivoltarsi, con terremoti fortissimi, che devastarono il pianeta fino ad eliminare quasi ogni forma di vita che vi aveva trovato casa.

Venne poi la terza era, quella che prese il nome di Lemuria. Qui gli umani assunsero, per la prima volta, la qualità di genere: vennero ad esistenza quindi i maschi e le femmine i quali, per riprodursi, dovevano unirsi l’uno con l’altra. Il corpo umano assunse anche una certa complessità con il formarsi di organi, all’interno di esso, atti a svolgere le varie funzioni fisiche, divenute necessarie dal momento che, in quell’epoca, gli umani cominciarono a ricavare l’energia, oltre che dalla stella, anche da altre forme di vita più semplici, delle quali impararono a nutrirsi. Numerosi furono allora i tentativi, da parte di noi anime, di legare quegli esseri a noi, perché fossero, in questo modo, dotati di coscienza. Vi furono inoltre numerosi interventi da parte di entità, più progredite, provenienti da altri mondi, proprio per plasmare la vita in Sofia; ma non sempre questi interventi furono graditi. Il risultato fu che riuscimmo, finalmente, a rendere gli umani adatti ad ospitare un anima ed il connubio fu, a dir poco, celestiale, i primi esseri dotati di essenza eterna sperimentarono quello che, nella vostra dimensione, siete soliti chiamare paradiso terrestre. I problemi, però, non si fecero attendere molto a lungo. L’intervento di entità malvagie, provenienti da altri pianeti, fece sì che gli umani dotati di anima, fossero conquistati dalla bellezza degli esseri non adatti ad ospitare un’anima, i quali furono plasmati ad arte proprio da queste entità estranee a Sofia. Umani dotati di anima si accoppiarono quindi con esseri che ne erano privi e, da quest’unione, nacquero degli esseri malvagi, non in grado di accogliere l’essenza eterna ma abbastanza sofisticati da ricevere dentro di sé le essenze oscure proprie degli arconti, dei quali, non essendo capaci di discernere il bene dal male, divennero solamente delle marionette. Visto l’orrore che stava per nascere, Sofia decise, ancora una volta, di creare uno sconvolgimento sul pianeta, nella speranza di liberarsi di quegli esseri che erano venuti ad esistenza contrariamente alla sua volontà. Questa fu la volta del fuoco: eruzioni vulcaniche fortissime devastarono tutti i territori che avevano visto lo svolgersi di un tale scempio. Furono in pochi a salvarsi ma, tra di essi, vi erano sia gli esseri dotati di anima, quelli che chiamiamo Figli della Luce, sia gli esseri pilotati dagli arconti, quelli che chiamiamo Figli dell’Oscurità.

Venne allora la quarta era, quella che prese il nome di Atlantide. I problemi, vista la differenza di intenti così pronunciata tra gli esseri più progrediti che vivevano in tale epoca, non si fecero attendere. I figli dell’oscurità, forti di una comunione di intenti e di una determinazione che gli ingenui Figli della Luce non possedevano, si servirono di questi ultimi utilizzandoli come servi. Quindi, sentendosi fieri della loro superiorità, finirono per adorare sé stessi: crearono così degli idoli fatti a loro immagine che erano soliti onorare con il sacrificio di altri esseri viventi, molto spesso proprio dei Figli della Luce. Crearono quindi un mondo che era il trionfo del materialismo. Si fecero grandi costruendo mezzi sempre più sofisticati che usarono per rendersi la vita più facile; diedero esistenza a città grandi e opulente dove esisteva un’enorme divario tra la condizione degli individui agiati e quella degli individui poveri, che erano schiavi dei primi. Il progresso era il credo degli esseri che avevano preso il sopravvento in quest’epoca e, data la loro arroganza e sete di potere, i conflitti erano all’ordine del giorno. Le differenti popolazioni poi, non accettavano di dover condividere il territorio con altri e, da questo stato di cose, risultarono scontri dalla violenza inaudita nei quali non era infrequente l’uso di armi tecnologiche non convenzionali che, in poco tempo, sarebbero state in grado di distruggere l’intero ecosistema creato a fatica dagli Eoni nel corso delle ere. Questo Sofia non poteva permetterlo e, per porre fine a questo orrore, si servì questa volta dell’acqua: sconvolgimenti climatici fecero da preludio al rivoltarsi della struttura stessa del pianeta. L’asse su cui girava su sé stesso si spostò causando inondazioni terrificanti in ogni dove e lo sprofondamento del continente in cui, più di tutti gli altri, era fiorita quella civiltà, con i suoi grandi progressi tecnologici, ma anche con un enorme degrado etico e spirituale. Alla fine dell’era di Atlantide, il centro della sua civiltà, fu sepolto in fondo all’oceano dove rimarrà per millenni. Ma le vestigia di una tale epoca, che vide il trionfo del materialismo con l’uso delle tecnologie più sofisticate per affermare il dominio dell’uomo sul proprio ambiente, sono ancora presenti, in ogni luogo, durante l’epoca in cui si svolge questa storia: il più delle volte le grandi opere dell’epoca di Atlantide sono accompagnate dall’effigie di uno o più leoni che erano i simboli della casta dominante di allora. 

Molti esseri perirono nelle inondazioni che segnarono la fine di Atlantide ma un numero sufficiente di individui, delle più varie specie, umane ed animali, sopravvissero. Essi saranno i semi da cui germoglieranno le specie che abitano il mondo di sotto nel periodo in questione.

Con la fine di Atlantide termina la parabola discendente della creazione che aveva visto lo sprofondamento dalla dimensione spirituale a quella materiale. L’era successiva inizierà dal fondo, dal baratro del materialismo in cui la creazione era sprofondata con la civiltà di Atlantide, per dare il via alla sua parabola ascendente, in un lento cammino che segnerà il ritorno verso lo spirito. 

Non mi soffermerò molto su questa era dal momento che essa, come è logico, è al centro della dissertazione che farà Aron. 

Basterà dire poche cose, una è che, dalle catastrofi dell’epoca precedente sopravvissero sia gli esseri dotati di anima, i figli della luce, che quelli al servizio degli arconti, i figli dell’oscurità, mentre perirono tutti i maestri illuminati: gli esseri più luminosi dell’era di Atlantide, quelli che riuscirono a mantenere un legame fortissimo con le dimensioni superiori e che, durante quell’era, ebbero la funzione di guide spirituali per tutti quelli che sentivano il bisogno di inseguire il richiamo dello spirito. 

Quest’era verrà in seguito chiamata Ariana il cui termine altro non è che un differente modo di nominare le razze dei figli della luce che finiranno per avere la meglio sui figli dell’oscurità dopo i conflitti dei quali ci stiamo occupando, in parte, con questo scritto. La nostra storia si svolge pressappoco al centro dell’era Ariana o poco prima, l’epoca in cui avviene il risveglio di molti figli della luce i quali iniziano a comprenderle le loro vere potenzialità e il modo in cui sono sminuiti dai loro avversari che, anche essendo di numero molto più ristretto, di fatto li usano come schiavi. Il periodo che trattiamo si chiama, come abbiamo visto, grande transizione perché vedrà, successivamente al risveglio, il passaggio dei ruoli dai figli dell’oscurità ai figli della luce in qualità di razza dominante nel mondo di Sofia.

Dopo questo avvicendamento, con il corso del tempo, l’umano sarà dotato di poteri sempre più importanti: un regalo da parte di noi monadi perché si ristabilisca la connessione con le dimensioni superiori. Dopo la grande transizione, quindi, quest’epoca vivrà una rinascita molto veloce, l’umano sentirà il bisogno di distaccarsi dalle emozioni negative e di comprendere il nobile sentimento di amore che dà vita a tutte le cose. Alla fine, però, Sofia dovrà, di nuovo, trovare il modo di fare una selezione tra gli umani per liberarsi di quegli esseri che non rientrano più nel suo piano di rinascita. È scritto che, questa volta, la selezione verrà attuata per mezzo dell’aria.

Veniamo a parlare ora brevemente dell’era successiva la quale vedrà il trionfo della connessione spirito-materia, l’essere umano, pur vivendo nella dimensione materiale, avrà poteri simili alle anime del Pleroma, potrà quindi comunicare per via telepatica con i suoi simili, potrà spostarsi, con la coscienza, da un posto all’altro dell’universo e potrà essere consapevole di due o più realtà simultaneamente. Avrà questi e altri preziosissimi doni. Quest’epoca vedrà la fine dell’opera di deturpamento e distruzione che ha avuto luogo, per troppo tempo, nel territorio di Sofia, vedrà, inoltre regnare una perfetta armonia tra tutti gli esseri che abitano il pianeta e Sofia stessa, una cosa che farà immensamente felice l’Eone Cristo che tanto si era speso e si spenderà per questo risultato.

Eccoci ora all’ultima tra le sette ere della vita nel mondo di Sofia. Essa segnerà il trionfo dell’amore; il concetto di separazione di cui abbiamo parlato, sarà solo un ricordo e si vivrà in una dimensione materiale in cui le limitazioni poste da Sofia torneranno ad essere solo apparenti e si avranno i poteri illimitati di cui si può godere qui nel Pleroma ma rapportati ad una dimensione materiale. Sarà l’era dell’Uomo-Dio.