La società dei nonni usa e getta ????

di Rachele Merlini
Pontevico (Brescia)

Alcuni giorni or sono Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha affermato che gli anziani vivono troppo a lungo e sono un pericolo per l’economia mondiale. 
Ho avuto un sussulto! 
Noi anziani non soltanto abbiamo faticato e risparmiato per fornire ai nostri figli una vita più agiata della nostra, abbiamo sostenuto le loro famiglie e allevato schiere di nipoti: abbiamo anche contribuito all’economia dell’intero Paese.
Purtroppo il risultato è sotto gli occhi di tutti. I nonni se ne stanno andando silenziosamente, in solitudine «affogando nella mancanza d’aria» (Gian Marco Senna). I pochi che riescono a essere ammessi in rianimazione non parlano, non disturbano, non si lamentano, «anche se i loro occhi – per dirla con le parole di un infermiere che ci lavora – esprimono tutto».
Noi, i nonni, siamo diventati una categoria di persone in via di estinzione. Zitti zitti, spesso veniamo trasferiti in ospedale quando ormai la nostra salute è irrimediabilmente compromessa. La nostra carta d’identità si è trasformata nella nostra condanna a morte perché la carenza di respiratori mette il medico nelle condizioni di favorire i più giovani. Sicché noi nonni facciamo in fretta a liberare il posto. L’infermiera ci avvolge in un telo e chiude la cerniera del sacco nero antisettico. 
E noi, tranquilli e silenziosi, rispettiamo la fila per raggiungere definitivamente l’infinito!