Mauro Biglino: parallelismi tra mitologia nordica, egizia e fenicia

Tutta la Bibbia ci fa comprendere chiaramente che quell’individuo di nome Yahweh, per fortuna per noi, non era Dio. Il dogmatismo ha di che riflettere seriamente, anzi dobbiamo purtroppo usare il condizionale e quindi dire che ‘avrebbe’ di che riflettere, perché sappiamo bene che i dogmatici si rifiutano spesso di farlo.

La Bibbia ci narra la vicenda del rapporto tra un colonizzatore/ governatore di nome Yahweh e un insieme di genti che, con grande fatica, lui ha trasformato in un popolo dando loro un’identità. La parte della Bibbia che ci narra gli eventi storicamente più lontani (che i redattori biblici hanno ricavato da racconti sumero-accadici molto più antichi) è in sostanza un libro di cronaca che descrive le origini dell’umanità.

Chi è Mauro Biglino?

Da: Cocooa.com

Mauro Biglino è un traduttore “letterale” della bibbia e sta avendo un grosso successo… attirando però molte critiche: ho letto molti siti e forum. Ecco le mie opinioni a riguardo…

Mauro Biglino è un nome molto controverso: traduttore per le edizioni San Paolo si trasforma in una sorta di Zecharia Sitchin Italiano. Se quest’ultimo, dallo studio il cuneiforme ha dedotto che la mitologia Sumera ( e l’antico testamento della Bibbia, che da queste leggende ha preso a piene mani) sono un po’ di più di storie da prendere metaforicamente, l’italiano rincara la dose, traducendo esattamente ( o cosi almeno dice, non posso confutare) dall’ebraico antico… Mauro ha il suo bel curriculum e con questo lavoro ha sbragato.

Quando trovo un lavoro cosi particolare mi piace vedere quali sistemi di credenza sono stati sfidati.

Dopo la prima lettura, davvero piacevole, Ho ovviamente cercato su internet le voci contrarie al lavoro di Mauro e ovviamente ne ho trovate davvero tante.

Nello specifico: un milione di siti che derivano e sono scandalizzati (inutile immondizia che mi ha solo fatto perdere tempo)

un forum di studiosi del vecchio testamento (molto attivo) che meritava una lettura (link http://consulenzaebraica.forumfree.it ) – utile anche per approffondire le letture dei De Angelis.

Un sito messo su apposta per contrastare Mauro (http://ame-confutatio.blogspot.it)

Mi sono permesso di segnare un po di commenti interessanti – segnado i punti con cui attaccano Biglino con ragione e dove invece secondo me non hanno il giusto appiglio. Dei due siti “importanti ” l’unico che davvero disfa ALCUNE delle affermazioni di Mauro è il blog Ame-Confutatio… Il forum oltre a dire che Biglino ha una pessima pronuncia e discutere della faccenda se Elohim sia plurale/singolare non fa (anzi spesso sembra quasi dare ragione a Mauro)

Prima critica: Mauro usa l’ebraico Masoretico.

Cit: “Il problema non è prendere o no come storici i racconti. Il problema è conoscere l’Ebraico e il prof conosce un ebraico masoretico, quindi punteggiato, con l’interpretazione che i Masoreti hanno dato. Egli non ha accesso ai talmud né ad altro della letteratura ebraica. La parola ebraica poiché non vocalizzata, è suscettibile di molteplici interpretazioni e la massorà dà solo una delle possibiltà.

La decisione di usare il codice dei masoreti è una scelta precisa di Mauro Baglino. Non so se sia dettata perchè il suo ebraico è scolastico (a detta degli esperti) o per quale altra ragione ma rimane il fatto che, anche prendendo questo testo, che è il documento ufficiale da cui viene tradotto il vecchio testamento e traducendolo si legge qualcosa di molto diverso da quello che si vede da altre parti. in Pratica Mauro dice: Ok questo è il VOSTRO testo ufficiale, lasciatemelo tradurre letteralmente.

In più punti dei tre libri propone spunti diversi ma fa notare sempre quando si esce dai testi masoretici. Personalmente considero quindi questa critica infondata ( o comunque malposta)

Seconda critica. Livelli di interpretazione

Cit: L’interpretazione si svolge attraverso vari livelli definiti dall’acronimo PARDES

che indica

livello letterale P‘shat

livello allegorico remes

livello omiletico darash

livello profondo (nascosto) Sod

come si evince dall’introduzione di cui ho fatto cenno nel primo post il prof ritiene che ciò che è scritto nella Torah sia sempre letterale ed egli insiste sul fatto che ha effettuato una traduzione letterale.

Anche questo punto non è corretto, Mauro NON ritiene che ciò che è scritto nella Torah sia sempre letterale (ed anzi dice più volte che ci potrebbero essere altri livelli di lettura) – dice che di sicuro il livello letterale ha un suo senso e se si leggono i libri questo è chiaro in moltissimi passaggi. Non ho trovato nessun post dove qualcuno propone questi livelli di lettura, e non capisco cosa centra. Altra crtitica mal posta.

Terza critica. Mauro Biglino non sa tradurre.

Anche in questo caso non posso mettere becco perchè non so la lingua ebraica. Sono certo che ci sono persone che lo sanno meglio, ma quello di cui sono (quasi) sicuro è che nessuno ha proposto traduzioni letterali per andare in contrasto a Mauro.

Se è vero che è pieno di persone che sanno leggere l’antico testamento mi chiedo perchè nessuno si è messo a tradurre in maniera letteraria e poi far tacere Biglino: può essere che forse la traduzione non sia cosi pessima ? Critica giusta ma non ci sono alternative, spero che qualcuno le porti.

Quarta critica. Mauro non cita le fonti delle sue affermazioni

Nella marea di siti contrari il sito di Ame si distingue per due cose: non cadere nei soliti luoghi comuni ( ha letto i libri sembra) e rispondere con appunti specifici. Si distingue anche per la sicumera, ma questo è un altro discorso.

In un articolo nello specifico (questo) pone alcuni quesiti molto interessanti che non sono coperti nelle versioni attuali dei libri (mi aspetto che le prossime versioni abbiano più note). Questo punto direi che è l’unico su cui vedo UNA delle traduzioni di Mauro meno solida. Questa è una critica che mi sento di condividere. Quando si fa un’affermazione come:

i Sumeri hanno spesso utilizzato il termine “venti” per indicare i satelliti che accompagnavano, e accompagnano tutt’oggi, i grandi pianeti nel loro percorso. I “venti”, da cui deriva con ogni probabilità il concetto connesso al termine ebraico [ruàch], erano dunque oggetti materiali, concreti, precisi, identificabili e viaggianti nello spazio!<<

La domanda è in quali testi i sumeri avrebbero detto queste cose? -Sarebbe stato molto utile riportare il nome e le righe dei testi sumeri in questione.

E’ vero che sui tre libri che ha scritto Mauro Biglino ci dice MOLTO, MOLTO DI PIU’ della traduzione del singolo termine ruàch (portando contesti e righe di traduzione) e che nemmeno un blog che ha come titolo “critica sistematica a Mauro Biglino” le ha smontato tutte – due tra tutte: i malakhim non sono angeli come li vediamo noi adesso (biondi con le ali di piume) bensi individui in carne ed ossa e che i cherubini non sono angeli ma macchine . Qui direi che Mauro Biglini ha peccato di superficialità in alcune affermazioni, non includendo una bibliografia completa, ma se i critici riescono a trovare solo il difetto della traduzione di un termine singolo su 800 pagine di testi, direi che anche qui le critiche hanno il loro fondamento ma mancano un po’ di forza.